Il personal branding è una branca del marketing che ha lo scopo di valorizzare il brand personale di un soggetto. La persona, quindi, assume di per sé il valore di un’azienda e attraverso diverse strategie combinate acquista seguaci e potenziali clienti. In questo articolo spieghiamo in cosa consistono queste tecniche di marketing e chi è il personal brander.
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Cos’è il personal branding?
Personal branding è il nominativo utilizzato dai marketer per definire un insieme di tecniche di marketing volte a promuovere se stessi. Chi utilizza strategie di marketing finalizzate alla promozione della propria immagine e delle proprie competenze si definisce personal brander; il suo scopo è posizionarsi nella mente di un consumatore o di uno stakeholder esattamente come si fa per un prodotto o un’azienda.
Il personal branding può essere applicato ad ogni settore e comprende insieme di tecniche digitali e offline.
Questo tipo di marketing si basa sulla percezione che gli altri hanno di te; pertanto è importante che chi ti segue si convinca dei valori che vuoi veicolargli attraverso le tue tecniche promozionali.
Il personal branding funziona se riesce a far coincidere immagine veicolata da te e immagine percepita dagli altri.
Chi ha creato il concetto di personal branding?
Il termine personal branding risale al lontano 1997; il primo a coniarlo è stato il famoso autore americano Tom Peters; esperto di business e management e CEO di Fast Company. In pratica Peters esprimeva il concetto di sapersi creare partendo da zero; indipendentemente dall’estrazione sociale. Parlava di come fosse importante spingere se stessi per farsi spazio nel mondo del business che era sempre più incline alla saturazione.
Il suo concetto di base era di un’attualità disarmante; non a caso il titolo dell’articolo è “The brand called you” , ossia: il marchio chiamato tu. Nell’articolo Peters parla di “era dell’individuo” e attribuisce al singolo la possibilità di approfittarne per diventare il CEO di se stessi. Utilizzare, quindi le stesse tecniche di marketing aziendale per promuovere i propri talenti e il proprio nome.
Perché farlo e a cosa serve?
Abbiamo specificato che il PB è un insieme di tecniche promozionali che serve a fare di se stessi un brand. Ma perché puntare su se stessi se si ha già un’azienda ? Se si vuole entrare nel mondo del business per la prima volta non converrebbe creare una propria azienda per rendersi credibili?
Il PB deve essere percepito come una spinta profonda che traina qualsiasi progetto di business. Se pensiamo a illustri personaggi del mondo del marketing come Jeff Bezos, Elon Musk o Mark Zuckerberg possiamo già farci un’idea di quanto sia utile fare PB, indipendentemente dall’avere un’azienda già bene avviata; figuriamoci se siamo solo agli inizi!
Se fai PB pur avendo già una tua azienda devi pensare alla promozione di due aziende separate, la tua azienda e te stesso. È ovvio che ci dovrà sempre essere una coerenza fra i valori che esprimi con la tua immagine personale e quelli espressi dalla tua azienda, ma quello che farai tu sarà direttamente correlato al TUO brand.
Creare una maggior visibilità di te stesso, offrendo un insieme di valori e un immagine che esiste a prescindere dal tuo core business aziendale è un modo per restare sempre “a galla” nel mercato e trascinare con te il nome della tua azienda.
Oltre ad attirare seguaci e stakeholder verso il tuo brand personale e alzerai il posizionamento della tua azienda e questo può scatenare una serie di azioni positive come: acquistare nuovi clienti, permettere alla tua azienda di essere quotata in borsa e aumentarne il prestigio e la credibilità, poiché ci si fida di te si fiderà anche del brand della tua azienda.
Se invece ti affacci al mondo del business senza avere già un buon brand aziendale alle spalle, il personal branding è la tecnica su cui puntare per acquisire visibilità.
Siamo o non siamo nell’era degli influencer? Se rifletti bene tutta la carriera dell’influencer si basa sul PB, ossia sulla promozione di se stessi e delle proprie specifiche qualità.
La tua immagine, quindi, diventa il tuo packaging che racchiude il tu-prodotto: come sappiamo il packaging del prodotto è un elemento fondamentale per attirare i clienti; i servizi devono assicurare enormi vantaggi, così il tuo brand deve comunicare successo, affidabilità, credibilità e rispetto.
Tutti gli aspetti tecnici del tuo lavoro emergeranno dopo, innanzitutto nel PB conti tu, per quello che sei e ciò che rappresenti.
In sostanza, fare personal branding può servire a:
- Acquisire nuovi seguaci, potenziali clienti e nuovi clienti, oltre a rendere più fedeli i propri
- Trovare novo engagement per la propria azienda
- Farsi notare da possibili datori di lavoro
- Sfondare in un settore con la credibilità di un esperto
Come si fa il personal branding?
Per prima cosa precisiamo che fare PB nel modo corretto vuol dire innanzitutto utilizzare tute le strategie marketing disponibili: quindi sia online, sia offline.
Molti credono che il personal branding si basi quasi esclusivamente su tecniche di digital marketing ma non è così.
Si può fare PB in diversi modi:
- attraverso i canali social,
- attraverso webinar, tutorial e video,
- partecipando a convegni e conferenze
- accettando o procurandosi inviti televisivi
- scrivendo un libro biografico e professionale
- formando una rete di contatti appropriata che ti aiuti a trovare nuovi ingaggi e visibilità
- facendo interviste o intervenendo in documenti scritti, digitali e non di altri nomi importanti del tuo settore
Ogni canale che ti permette di sfruttare la tua immagine e il tuo nome è un’occasione per alimentare la crescita del tuo brand.
Facciamo un passo indietro e vediamo quali sono gli elementi fondamentali per iniziare.
Se vuoi essere un PB di successo devi porti degli obiettivi e per farlo devi rispondere a queste domande:
- Perché voglio avere successo?
- Dove voglio arrivare?
- Cosa voglio comunicare agli altri e cosa voglio che gli altri pensino di me?
- Quali qualità ho che posso vendere agli altri?
Una volta che hai compreso chi sei, quale tipo di mercato vuoi conquistare e quali sono i lati di te che puoi “vendere” agli altri, stai iniziando a forgiare il tuo brand.
La definizione del tuo brand è fondamentale, perché una volta che avrai forgiato la tua immagine pubblica dovrai essere in grado di tenervi fede ed essere coerente con essa. Ricorda che la credibilità nel PB è fondamentale.
In quest’ambito sarà utile trovare la tua unique value proposition ossia la tua qualità unica, quella che ti distingue dai tuoi competitor e ti rende unico.
Perché i clienti dovrebbero scegliere te? Perché le persone dovrebbero seguirti? Qual è il tuo valore unico?
Cerca dunque un tuo tratto distintivo qualcosa che solo tu puoi proporre. Se non credi di averlo devi avere la capacità di inventarlo, puntando sull’interesse del tuo pubblico.
Cosa devi fare per mantenere il tuo PB dunque?
- Devi avere buone capacità e doti specifiche
- tratti distintivi che aiutino a ricordare te (cioè il tuo brand)
- devi diventare visibile e crearti una rete di contatti che aiutino ad accrescere la tua visibilità
- devi essere costante
- devi costruirti una reputazione pubblica e proteggerla
Quali sono i lati negativi nel PB?
Fare personal branding significa anche fondere la tua vita privata con la tua immagine pubblica; questo significa che dovrai esprimere dei valori e delle idee che possano essere coerenti con ciò che comunichi agli altri.
Ricorda che il tuo core business sei tu, perciò non puoi fare nulla che leda la tua stessa immagine
Il lato negativo del personal branding è proprio questo: se fai qualcosa o esprimi un’idea che contrasta con l’idea che gli altri hanno di te, rischi di danneggiare il tuo brand e quindi il tuo core business.
Una volta che scegli di esporti in pubblico devi essere cosciente che sei chiamato in causa nell’opinione pubblica: dovrai far emergere uno schieramento nelle idee politiche e sociali e difficilmente potrai astenerti o scegliere il silenzio.
Cosa non è personal branding
Attenzione! Ci sono degli aspetti del personal branding che possono diventare facilmente fraintendibili. Non tutto è personal branding.
1. No all’autoreferenzialità
Ad esempio diventare autoreferenziali non è PB. Il personal branding presuppone la messa in rilievo delle tue qualità e dei tuoi tratti distintivi; non deve essere, però un continuo autocelebrarsi, altrimenti potresti diventare noioso e insopportabile a chi ti segue.
2. Essere un Personal Brander e diventare famosi sono due cose diverse
Non devi cercare il successo facile attraverso le strategie di marketing. La fama fine a se stessa non porta a nulla, se riesci a strappare un po’ di visibilità oggi non vuol dire che domani qualcuno si ricordi di te.
Fare personal branding significa avere degli obiettivi professionali e preparare una strategia di marketing definita. Il PB è uno strumento per mettere in luce il nostro valore. Se non si ha nulla da dare fare PB non serve.
3. PB non significa manipolazione
Quando si acquista visibilità e fiducia si tende anche ad influenzare le persone; questo accade sempre in una certa misura e soprattutto deve essere spontaneo. Se cerchi di convincere qualcuno delle tue idee fai un atto di manipolazione e questo non è personal branding.
Conclusioni
Il personal branding è un’insieme di strategie di promozione della persona che partono innanzitutto da obiettivi precisi. Le tecniche di marketing sono il mezzo per riposizionarti nella mente di un pubblico ma non hanno alcuna funzionalità se prima non hai deciso chi sei e chi vuoi essere.
Spero che attraverso questo articolo tu abbia compreso che cosa significa fare personal branding e perché può esserti utile.
Se vuoi aumentare la tua visibilità e valorizzare la tua immagine ti consiglio di organizzare eventi che mostrino le tue qualità, come: webinar, eventi digitali ,tutorial o dirette FB nel quale si noti la tua professionalità.
Continua a seguirmi per altre notizie sul mondo degli eventi e del marketing.
Alla prossima.